Chiara Mandetta ed Elena Boat sono le CEO di Sine Modus, brand indipendente per cui creano turbanti fatti a mano con tessuti vintage. Per arredare la casa si lasciano ispirare dalla moda e dalla storia del costume del ‘900. Il loro lifestyle è retrò.

Siamo Chiara ed Elena, creative e curiose che hanno dato vita a Sine Modus. Realizziamo e vendiamo turbanti sartoriali e una linea di abbigliamento vintage contemporaneo. Il nostro negozio si trova nel quartiere di Isola a Milano.

Chiara: vivo a Cimiano, fuori dal centro di Milano, con il mio compagno Andrea. La nostra è una casa molto luminosa, arredata con mobili moderni, pezzi di antiquariato e oggetti provenienti dalle nostre città di origine. La stanza che preferisco in assoluto? Sicuramente è il soggiorno, che ho arredato con un divano molto grande e confortevole. Sulla parete principale ho appeso due quadri d’ispirazione giapponese che i miei genitori acquistarono per la loro prima casa di neosposi; poi c’è un tavolo con piedi in acciaio e ripiano in vetro, diverse luci soffuse (dal design anni ’70), piante ornamentali e libri di arte, moda e motociclismo.

Elena: mi piace definirmi per metà attrice e per metà piccola imprenditrice creativa, e questi miei due aspetti, combinati insieme, mi permettono di sentirmi libera e di esprimere liberamente tutta la mia creatività. Vivo a Milano, una città che amo moltissimo, ma ho vissuto anche a Dublino, Londra e Parigi, centri poli-culturali che mi hanno arricchita (spiritualmente e intellettualmente) davvero tanto. La mia casa è luogo di ritrovo e sicurezza, dove posso essere sempre me stessa e sentirmi a mio agio, con o senza turbante. Tutte le stanze sono accoglienti, luminose; il colore predominante è il bianco. Non è grande ma ha dei soffitti molto alti che creano spazio e respiro. Io la trovo molto affascinante: è un piccolo appartamento che fa parte di un palazzo d’epoca milanese anni ’40. Retrò e romantica.

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Foto di Pexels

Chiara: spesso mi capita di viaggiare per lavoro, alla ricerca di tessuti o pezzi vintage, e quando sono via, ciò che mi manca di più di Casa sono i miei quadri, le piccole sculture, i libri e le piante con cui ho riempito la mia quotidianità. Viaggiare è stupendo, ma come Casa non c’è niente…

Elena: si dice che la casa sia lo specchio dell’anima delle persone, e io ci credo. Credo che la casa parli proprio di chi la abita, di noi. L’ambiente che preferisco è quello che si divide tra la cucina e il salotto, perché qui ricevo e accolgo i miei amici e la mia famiglia. E poi, da buona italiana, adoro cucinare! Per me il rito di preparare il pranzo e la cena è fondamentale: mi dà benessere psicofisico e allontana lo stress quotidiano, vivo l’esperienza in cucina come un momento capace di trasmettere positività – a me stessa e agli altri.

Chiara ed Elena: per noi la casa perfetta ha un grande specchio all’ingresso, e magari anche una poltroncina; ha un parquet di legno molto chiaro come pavimento, tante finestre, un terrazzo pieno di fiori, una libreria nel salotto e un’edera rampicante… La cucina è grandissima e sul tavolo c’è un portafrutta vintage in ceramica rosa; nella camera da letto, bè, non mancherebbe uno specchio da sartoria tipico degli anni ’50 e il cassettone di legno della nonna!

Chiara: a volte mi capita di lavorare da casa, e lo faccio principalmente in soggiorno. In effetti, sul tavolo in vetro c’è sempre il mio portatile aperto, e non mancano libri e riviste con cui faccio ricerca, sparsi qua e là. Mentre lavoro ascolto la musica da una vecchia radio vintage.
Ma appena posso, cerco di dedicarmi una coccola, un momento di relax solo per me stessa. Mi piace farlo fuori in terrazzo: mi accomodo su una delle mie sedie da bar anni ’60, che ho acquistato tempo fa da un simpatico rigattiere. E poi leggo Vogue oppure un romanzo, mentre sorseggio una centrifuga appena fatta. Che meraviglia!

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Foto di Pixabay

Elena: per rilassarmi tra le mura di casa accendo un sottofondo musicale, ma non uno qualunque: Yann Tiersen o Ludovico Einaudi – ineguagliabili; dopodiché mi dedico al beauty care – maschere per il viso, candele profumate e floreali, e una bella tazza di tisana alle rose.

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Foto di Unsplash

Chiara: uno dei ricordi più belli legati alla mia casa risale a due anni fa, era la prima volta che addobbavo l’albero di Natale (non lo avevo mai fatto prima!) e mentre lo decoravo mi sentivo felice e spensierata come una bambina. Il mio compagno ha voluto riprendermi con una telecamera, così da custodire per sempre quel ricordo prezioso. Ecco, per me Casa è poter essere me stessa, esprimere me stessa, godere dei miei interessi in un ambiente sereno, dove possa prendermi cura di me e di chi amo. Casa è nido, è porto sicuro, dove cucinare una parmigiana, dedicarmi alla lettura, addormentarmi guardando le foto incorniciate, sul cassettone, che mi ricordano momenti felici.

Elena: il primo momento in cui vidi la mia casa per la prima volta, me ne innamorai subito. Era un ambiente sconosciuto, eppure sembrava mi dicesse: “Finalmente sei a casa!”. Per me Casa è un luogo speciale, ogni volta che varco l’ingresso mi sento bene, specialmente quando è estate, e la luce del sole penetra dalle finestre fino a sera. Il suo riflesso sulle pareti bianche e i soffitti alti, mi dà un profondo senso di pace.

 

 

 

 

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